Il Papa ha approvato il decreto sul martirio di don Giuseppe Rossi

Pubblichiamo di seguito il messaggio alla diocesi di Novara del vescovo Franco Giulio, a seguito dell’approvazione da parte del Santo Padre del decreto sul martirio in odio alla fede di don Giuseppe Rossi, avvenuta nella mattina di oggi. A seguire una breve biografia del sacerdote ucciso da una brigata fascista a Castiglione Ossola nel 1945. Nella serata di oggi, giovedì 14 dicembre, alle 19, l’invito a tutti i parroci è di suonare le campane in segno di giubilo e di ricordare don Giuseppe Rossi nelle messe festive della prossima domenica.

Lettera per il martirio di don Giuseppe Rossi

Ai Sacerdoti e ai Diaconi
ai Religiosi e alle Religiose
ai fedeli della Chiesa novarese
e agli uomini e donne di buona volontà

Carissimi,

ho la gioia di comunicarVi che oggi, 14 dicembre, durante l’udienza concessa al Cardinal Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Santo Padre ha autorizzato il Dicastero a promulgare il Decreto riguardante il martirio del Servo di Dio Giuseppe Rossi, nostro sacerdote diocesano, nato il 3 novembre 1912 a Varallo Pombia e ucciso in odio alla fede il 26 febbraio 1945 a Castiglione Ossola.

L’approvazione del martirio in odio alla fede apre le porte alla beatificazione del Servo di Dio che, da parroco fedele e generoso, volle rimanere tra la sua gente in una circostanza drammatica e pericolosa, nella quale la furia dei componenti la Brigata repubblichina “Corrao-Muti” sarebbe potuta esplodere, coinvolgendo tutto il paese. Si riversò, invece, sul solo parroco che, come “mite agnello”, affrontò silenzioso la morte.

Sono particolarmente felice di poter condividere la gioia di tutta la nostra Chiesa novarese, che ora può venerare come martire don Giuseppe Rossi, umile prete, esemplare per la vita di preghiera e per il generoso servizio alla sua gente. Egli è stato l’“Icona di un parroco martire”, che si è speso sino alla fine, testimonianza di fedeltà e dedizione sacerdotale al bene della propria comunità, con la quale ha saputo condividere tutto. Un modello per tutto il popolo di Dio, e in particolare per noi sacerdoti e per i laici che svolgono un ministero a servizio della Chiesa.

Ringrazio il Signore per il dono di don Giuseppe alla nostra Chiesa, Papa Francesco per il riconoscimento del suo martirio, il Card. Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, e la postulatrice Francesca Consolini per il lungo lavoro svolto durante questi anni.

La promulgazione del decreto sul martirio conclude infatti il lungo iter canonico iniziato nel 2001 con la richiesta di introdurre la Causa, presentata alla Congregazione delle Cause dei Santi dal mio predecessore monsignor Renato Corti, a cui unisco il ricordo riconoscente per don Severino Cantonetti, immediato successore di don Rossi dal 1946 al 2015, che spese l’intero suo ministero sacerdotale, perché fosse riconosciuto il martirio del Servo di Dio. Inizia, ora, la fase preparatoria del rito di beatificazione, la cui data verrà concordata con la Segreteria di Stato.

Con grande affetto, il vostro

+ Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara

Novara, 14 dicembre 2023


Don Giuseppe Rossi
L’icona di un parroco martire

Don Giuseppe Rossi nacque il 3 novembre 1912 a Varallo Pombia, studiò nel Seminario diocesano e fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1937 a 25 anni. Nel 1938 il vescovo lo nominò parroco di Castiglione Ossola, in Valle Anzasca, ove spese tutto il suo ministero pastorale fino alla morte, in un tempo quasi solo segnato dal secondo conflitto mondiale. Come pastore organizzò l’Azione Cattolica, la San Vincenzo per i più poveri, aiutò con le poche risorse le missioni, si spese per i giovani partiti per il fronte, scrivendo loro sovente.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, al periodo di sbandamento che seguì, don Rossi non parteggiò per nessuno, soffrendo con cuore di padre nel vedere i suoi figli combattersi in una lotta fratricida. Don Rossi venne ucciso barbaramente dai fascisti nella notte del 26 febbraio 1945, dopo che al mattino le milizie partigiane avevano attaccato la Brigata fascista “Muti”. Dopo otto giorni di silenzio tombale, uno dei militi fascisti, nel tormento del rimorso, si confidò con una ragazza del paese. Trovarono don Rossi nel vallone dei Colombetti sotto il paese, sepolto in una fossa che era stato costretto a scavare con le proprie mani; il cranio spaccato dal calcio di un fucile, una pugnalata alla schiena e il colpo di grazia in viso.

Il 22 settembre 1991, i resti di don Rossi, dalla natia Varallo Pombia, ove erano stati sepolti per volontà della mamma, furono traslati nella chiesa di Castiglione Ossola, ove riposano. Il 14 dicembre 2023 Papa Francesco ha fatto promulgare il Decreto che lo dichiara martire della fede.

Torna in alto